mercoledì 4 dicembre 2013

Rimedi naturali antiage: alla scoperta dell'Esperidina

L'Esperidina è un rimedio naturale efficace contro l'invecchiamento. Nel post ti spieghiamo perché e dove la puoi trovare
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Le prime rughe cominciano a comparire quando meno te lo aspetti, quando ancora non hai preso in considerazione l'idea che prima o poi i segni del tempo vengono a bussare al tuo portone. Ma non preoccuparti, perché esistono rimedi naturali per attenuarli.
Quali? Prima di tutto, il consumo quotidiano di almeno cinque porzioni di frutta e e verdura, aiuta considerevolmente a mantenere il tessuto cutaneo elastico, a mantenerci giovani insomma...
Valgono poi le regole che già conosci e che chissà quante riviste ti hanno già ripetuto fino allo sfinimento:
  • Non fumare.
  • Pratica attività fisica.
  • Proteggi viso e collo con i prodotti cosmetici adatti alla tua pelle.
  • Non esporti eccessivamente ai raggi del sole e non eccedere con le lampade.
  • Cura l'alimentazione evitando cibi elaborati e raffinati le cui tossine si riflettono sulla tua pelle e preferendo cibi genuini e sani, in primis - come detto sopra - frutta e verdura.
Riguardo a quest'ultimo punto, ci sono frutti o ortaggi che svolgono un'azione antiage più efficace, come ad esempio gli agrumi. Perché proprio gli agrumi? Perché contengono nella loro buccia e polpa, l'esperidina, un flavonoide che è un efficace antiossidante, oltre che vasoprotettore che aumenta l'efficienza del collagene e del tessuto connettivo.
Tra i vari prodotti in commercio, ho scovato un integratore che sfrutta proprio le proprietà dell'esperidina: Anti Age Cellulaire di Inneov che contiene, inoltre, anche vitamina C e Selenio, un minerale che protegge dai danni ossidativi.
Il prodotto, che trovi in farmacia al prezzo di circa 36,50 euro, va assunto nella misura di due compresse al giorno, meglio se a stomaco pieno.
I risultati si notano, su quello non c'è dubbio (su di me ha decisamente funzionato). Ma attenta a non trascurare le solite vecchie e noiose regole che ti ho elencato sopra, perché senza quelle non c'è alcun rimedio naturale, per quanto portentoso, che possa fare effetto.

lunedì 2 dicembre 2013

Via i sensi di colpa: così rinasci!

Via i sensi di colpa: così rinasci!A volte non riusciamo a gustare la nostra nuova vita dopo una separazione dolorosa per via di un  “giudice interiore” che dobbiamo imparare a zittire
Un'amica lettrice ci scrive: "Ho 37 anni, un figlio di 4 e mi sono separata consensualmente lo scorso anno, con grande sofferenza dopo un rapporto intenso e importante. Col mio ex marito sono in buoni rapporti, anche per attenuare il disagio di nostro figlio che non ha ancora accettato la situazione. Il problema è che da poco ho incontrato un uomo di cui mi sto innamorando: la vita mi chiama a rinascere ma il senso di colpa mi blocca. Colpa verso il bambino, verso l’ex e pure verso me stessa. Perché non riesco a lasciarmi andare?"
Si "deve" rinascere….
Rinascita: la sola parola dà l'idea di una nuova fioritura
della coscienza e dell’energia vitale che ci abita. Non è sempre facile però, perché la nostra mente a volte gioca brutti scherzi e così alcuni scoprono dentro sé stessi resistenze psicologiche inaspettate a questo processo naturale e benefico. Il senso di colpa è forse la principale fra queste, e la più frequente. Ma qual è la colpa? Di cosa ci accusa il nostro giudice interiore?  Ci accusa appunto di aver dato accoglienza alle energie della rinascita. Lo schema è il seguente: c’è stato un periodo buio e sofferto nel quale abbiamo sentito di essere “psichicamente morti” (accade sovente durante le separazioni, specialmente da persone che abbiamo amato molto) e ora che finalmente la vita si riaffaccia nella nostra vita ci sembra di stare tradendo qualcuno. Ma chi? La risposta è diversa a seconda dei casi: può essere un ex partner che è ancora in difficoltà, oppure una persona cara che non c’è più, oppure è malata, depressa, sola (ad esempio un genitore rimasto vedovo o un amico con cui abbiamo condiviso il periodo nero). Altre volte il senso di colpa invece è indefinito e non si riesce a rintracciare uno “schema di tradimento” specifico. In questi casi entra in gioco una sorta di peccato originale, relativo non però al fatto di essere nati - come nella tradizione biblica - ma di essere…rinati.
Sconfiggere…la colpa! È il peccato di affermare la propria coscienza, di vivere forse per la prima volta con pienezza, di voler conoscere se stessi. Chi prova questa sensazione ha un problema relativo al sentire legittimi i propri bisogni e desideri, problema che spesso affonda le proprie radici in un’infanzia e in un’adolescenza nelle quali essi sono stati banalizzati o disattesi in vario modo innanzitutto dalle figure genitoriali, e talora in seguito da partner poco valorizzanti o dispotici. Questa non legittimazione di sé fa da sfondo e da terreno fertile a tutti i sensi di colpa “da rinascita interiore”.


Ti senti giù? Prova a non reagire


Ti senti giù? Prova a non reagireLe ferite dell’anima sono come quelle del corpo e quindi bisogna lasciar loro il tempo di cicatrizzare e di guarire: solo dopo potrai ripartire
“The show must go on”, lo spettacolo deve andare avanti: un motto che riassume bene la filosofia di vita dell’era moderna. Ti è successo qualcosa che ti ha lasciato tramortito? Sei in preda allo sconforto? Hai subito un lutto? Ti senti depresso? “Sì, certo, è molto triste – recita una voce interiore - ma non c’è tempo per tutto questo: devi subito ripartire perché la vita continua, e va anche molto in fretta; non vorrai restare indietro, no?”.

Se non ti senti amato, fai così


Se non ti senti amato, fai cosìChi vive questo sentimento si aspetta 
che qualcuno da fuori arrivi a colmarlo e  non si accorge 
che c’è in lui una fonte di calore sempre accesa
“Non mi sento amato”; “Non mi sono mai sentito amato”. Lo dicono in tanti e non intendiamo certo mettere in dubbio la buona fede (e la frustrazione) di chi si sente così. Facciamoci però una domanda: non potrebbe essere che il problema risieda non nel fatto di essere amati da qualcuno, ma nella difficoltà di percepire questo amore, di “avvertirlo”, di sentire che effettivamente c’è?

Troppe teorie, poca pratica
Alcuni, ad esempio, non si sentono amati perché loro per primi non si piacciono, e quando sentono il partner dirgli “ti amo” non si fidano. Altri sono radicalmente convinti che l’ amore prima o poi finisce e che quindi verranno lasciati, oppure hanno in mente un concetto di amore idealizzato, assoluto, senza problemi né incertezze, impraticabile nella vita quotidiana. Infine c’è chi non aspetta altro che cogliere nel comportamento del partner i segni del disamore, a conferma della sua triste teoria. Chi vive con la sensazione di non sentirsi amato dovrebbe innanzitutto rimettere a punto il proprio apparato di “ricezione sentimentale”, così da poter interpretare nel modo giusto i comportamenti del partner.


Quando senti le farfalle nello stomaco...

Ma quando ci si rende conto che quello è proprio l’uomo giusto?
Miei cari Fashion Icon mi sto chiedendo proprio questo da un po’ di giorni… Eh sì è la domanda da un milione di dollari: L’uomo giusto (o donna che sia) esiste davvero? E come facciamo a riconoscerlo ? E’ ormai storico e risaputo che la suddetta persona dovremmo riconoscerla da un particolare effetto che ci provoca, ossia: le farfalle nello stomaco.
Questa sorta di effetto speciale sarebbe dovuto ad un innamoramento ed un coinvolgimento profondo. Io voglio chiedervi innanzitutto: “Ma voi le farfalle nello stomaco le avete mai sentite?” e poi: “Se sì, cosa si prova realmente?”.

Non hai voglia di studiare? Ecco come puoi trovarla in 5 mosse

Voglia di studiare
Trovare la voglia di studiare non sempre è facile, ma con le giuste strategie potrai finalmente mettere a frutto le tue ore di studio.

“Voglia di studiare saltami addosso, ma domani perché oggi non posso.”
Tu.
Ogni tanto mi diletto con la lettura a freddo: ti va di fare un esperimento insieme? Vediamo se riesco a leggerti la mente ;-)
Dunque… sono giorni che dovresti iniziare a studiare seriamente per gli esami universitari della tua prossima sessione, eppure stai lì a gingillarti. Continui a prometterti che da “domani” diventerai uno studente modello, studierai millemila ore e completerai uno zilione di pagine di quel maledetto tomo. Peccato che questo fantomatico “domani” è da 2 settimane che non ne vuole sapere di arrivare! Insomma, per quanto tu possa continuare ad illuderti sul “domani“, la verità è che appena apri quei maledetti libri la tua voglia di studiare svanisce come neve al sole… Beh, come sono andato? Fuochino?! :-)
Qualche mese fa ti ho parlato delle 3 paroline magiche che devi utilizzare quando sei demotivato. Nel post di oggi voglio invece parlarti di 5 strategie pensate specificatamente per farti ritrovare la voglia di studiare; ma prima di vederle, dobbiamo capire come mai la motivazione per lo studio ci abbandona sempre nel momento del bisogno…

Come fare soldi senza lavorare

E’ possibile fare soldi senza lavorare? Ti svelo i 5 modi alternativi per guadagnarsi da vivere senza un lavoro tradizionale.
fare soldi senza lavorare
“Spendiamo soldi che non abbiamo ancora guadagnato, per comprare cose di cui non abbiamo bisogno, per fare colpo su persone che non ci piacciono.”
Will Rogers
Ci hanno insegnato che il lavoro nobilita l’uomo, che l’Italia è una nazione fondata sul lavoro e che dobbiamo imparare a studiare e prendere bei voti per trovarci un buon lavoro, ma siamo sicuri che serva un lavoro tradizionale per fare soldi?
Con la disoccupazione giovanile al 36,2% (Dati Istat), chi non sogna l’agognato posto fisso? ecco… io oggi vorrei proporti un punto di vista diverso e spiegarti come fare soldi senza lavorare, o meglio, come generare un reddito senza un lavoro tradizionale alle dipendenze di qualcuno e in cui sei costretto a timbrare il cartellino dalle 9 alle 5.
Mettiamo subito le cose in chiaro: questo post è un tantino provocatorio (soprattutto nel titolo), ma crescita personale significa anche uscire dagli schemi classici di pensiero della società moderna e stiracchiare la propria zona di comfort.
Se te la senti, continua pure a leggere, impiegherai circa una decina di minuti; altrimenti sono sicuro che uno dei tuoi amici ha appena postato qualche minchiata imperdibile su Facebook!