La pillola del giorno dopo o contraccezione di emergenza
è una forma di controllo della fertilità che può essere utilizzata solo
occasionalmente (quindi non si tratta di un metodo contraccettivo vero e
proprio) ma che evita di dover ricorrere all’interruzione volontaria di
gravidanza. Essa si basa sulla conoscenza che esiste un periodo detto
di pregestazione che va dalla fecondazione all’i mpianto dell’ovulo,
durante il quale l’uovo fecondato può essere intercettato. Tutte le
donne in età feconda, comprese le adolescenti ne possono fare uso senza
alcun rischio (a meno che non abbiano controindicazioni specifiche note
verso i componenti). L’efficacia è tanto più alta quanto prima si inizia
l’assunzione della pillola dopo il rapporto a rischio, possibilmente a
distanza di 12 ore ed entro e non oltre le 72 ore. La contraccezione di
emergenza non viene fornita dal Servizio Sanitario Nazionale e richiede
la ricetta medica. Può essere richiesta anche da una minorenne al medico
curante, al Consultorio della propria zona o della zona di un’amica,
alla Guardia Medica o all’Ospedale in caso i Consultori siano chiusi. Il
personale è tenuto al segreto professionale e deve considerarla una
prescrizione d’urgenza, poiché il ritardo espone a un rischio maggiore
di una gravidanza indesiderata. La visita ginecologica non è
obbligatoria. Può essere richiesto un test di gravidanza. ll metodo oggi
utilizzato con maggiore frequenza è quello che utilizza due compresse a
basso dosaggio di ormone progestinico (levonorgestrel o
etinilestradiolo), da assumersi a distanza di 12 ore una dall’altra ed
entro, non oltre, le 72 ore dal rapporto ritenuto a rischio. La
contraccezione di emergenza può essere ottenuta anche grazie
all’inserimento di uno IUD (dispositivo intrauterino o spirale) con un
filamento di rame. Questo metodo non è tuttavia sconsigliato alle
adolescenti.
La pillola del giorno dopo: quando?
La pillola del giorno dopo: quando?
- Se si usano metodi naturali (astinenza nei giorni fertili) e si realizza dopo il rapporto di avere fatto male i conti
- Nel caso in cui negli ultimi 5 giorni si sia utilizzato in modo improprio il metodo contraccettivo abituale o ci sia resi conto che il metodo è fallito
- Se si è usato il preservativo ma non per tutto il tempo del rapporto oppure si è rotto o si è sfilato quanto il pene era ancora in vagina
- Quando si dimentica di prendere la pillola per tre o più giorni
- Quando si assume la “minipillola” (pillola a basso dosaggio di progestinici) con tre o più ore di ritardo rispetto all’ora prestabilita
- Quando si dimentica di fare un’iniezione di progestinici ritardo (iniezioni mensili) per più di 4 settimane
- Quando si rimuove troppo presto il diaframma o si è mosso o rotto durante il rapporto
- Quando si sbagliano i tempi di sostituzione del cerotto contraccettivo • Quando si sbaglia a sostituire l’anello vaginale (rimosso troppo presto o sostituito troppo tardi)
- Quando il coito interrotto è fallito (eiaculazione in vagina o sui genitali esterni)
- Quando uno IUD viene espulso accidentalmente
- Quando si scopre dopo un rapporto di avere assunto farmaci che riducono l’efficacia della pillola e degli altri contraccettivi ormonali (cerotto, anello)
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