
Dell’Angelica Selvatica si utilizza la radice che è raccolta nella stagione autunnale o primaverile. Il nome deriva da angelo poiché è una pianta con potenti virtù medicinali. Esiste, oltre alla varietà selvatica, anche l’Angelica Arcangelica, una pianta più robusta che cresce nell’Europa del Nord e che in Italia è coltivata per essere poi utilizzata in cucina e in pasticceria per la produzione di liquori e in fitoterapia, giacché la sua radice è ricca di angelicina, di resine, di acido valerianico e angelico, di oli essenziali. Per tutte queste sostanze è utilizzata come tonico, digestivo, espettorante, sedativa. Conosciuta già nell’antichità quando era usata per la cura di molti male.
La radice, una volta raccolta, è essiccata al sole, tagliata in dischi e conservata in vasetti o sacchetti di carta. Dal punto di vista terapeutico la varietà arcangelica è più potente ma può essere sostituita benissimo dalla comune angelica anche se più acre e amara. Usata specialmente nell’ambiente rurale dell’Italia settentrionale per la cura degli spasmi e dei crampi allo stomaco, per i gonfiori e le difficoltà digestive caratteristiche delle persone nervose.
Funziona anche come aperitivo e stimolatore dell’appetito, pertanto è usata in convalescenza o in condizioni di debolezza fisica generale. Nelle popolazioni rurali era anche conosciuta come pianta da usare nel corso di malattie dell’apparato respiratorio e delle prime vie aeree, quindi nel corso di bronchiti e tossi per le sue capacità espettoranti e antinfiammatorie. Usata per placare i dolori mestruali e aumentare il flusso in caso di scarse quantità. Usata inoltre nell’asma bronchiale e nelle malattie epatiche.
Le preparazioni si ottengono sotto forma d’infuso, decotto o polvere. L’infuso si prepara mettendo una manciata (40 gr circa) di radice in un litro d’acqua bollente, facendo riposare per venti minuti. Filtrare, addolcire con miele e poi bere tre bicchieri al giorno dopo i pasti.
Il decotto invece si prepara facendo bollire per 20 minuti 20 gr di radice. Si lascia riposare il tutto per trenta minuti per poi bere una tazzina dopo i pasti. La polvere viene preparata macinando la radice essiccata. Di questa polvere se ne assumeranno 2-3 cucchiaini al giorno, diluita in acqua o in un altro liquido o mescolata a miele o marmellata.
Altri tipi di preparazioni a uso familiare sono la Tintura vinosa, che si prepara ponendo radice triturata in un litro di vino e lasciando macerare per dieci giorni. Si possono assumere tre bicchierini di questo preparato tre volte al giorno prima o dopo i pasti.
Un’altra preparazione è il vino medicato o vino composto, il quale si produce ponendo 60 grammi di radice e un pizzico di cannella in un litro di vino bianco o marsala. La preparazione resta a macerare per quindici giorni agitandola di volta in volta. Dopo essere stata filtrato, la preparazione può essere assunta nella quantità di un cucchiaio tre volte al giorno come potente digestivo.
Nessun commento:
Posta un commento