HEALTH AND BEAUTY


Maschere per capelli colorati (tinti)

Maschere per capelli colorati tinti fai da te - colore brillante con trattamenti naturali per capelli colorati tintiLe maschere per capelli sono trattamenti specifici pensati appositamente per nutrire e curare sia il cuoio capelluto sia i capelli. Applicando in modo regolare le maschere la chioma acquisterà lucentezza, resistenza e volume. Ovviamente l’applicazione deve essere efettuata nel modo corretto, partendo quindi dalla radice fino ad arrivare alla punta dei capelli e stando attenti a stendere il prodotto in modo uniforme.
Nei centri benessere e nei negozi specializzati sono presenti numerose maschere per capelli. Acquistarle significa andare incontro ad una spesa economica consistente e spesso non porta neanche ai risultati desiderati. E’ questo il motivo che ci spinge a consigliarvi l’utilizzo di trattamenti domestici e fai da te, poco costosi da realizzare poiché necessitano di ingrendienti naturali e facilmente reperibili.
Tingere i capelli è un’usanza molto diffusa fra le donne di tutte le culture. I capelli tinti, ovviamente, tendono a rovinarsi più facilmente rispetto a quelli naturali. Fortunatamente è possibile preparare una maschera ideata proprio per curare gli inestetismi e i problemi dei capelli colorati. La maschera risulta avere soprattutto un effetto nutriente per la chioma.
Gli ingrendienti sono pochissimi: due cucchiai di miele e una bustina di thè. Vediamo come preparare la maschera naturale e fai da te al thè e al miele: mettere in infusione la bustina di thè in una tazza di acqua calda e attendere tre o quattro minuti. Successivamente aggiungere al thè circa due cucchiai di miele e mescolare.
Applicare quindi la maschera sulla propria chioma, possibilmente utilizzando un pennello per facilitare la stesura del prodotto. Aspettare anche in questo caso tre o quattro minuti e infine sciacquare i capelli utilizzando dell’acqua tiepida.
Con un uso regolare della maschera naturale e fai da te al thè e al miele i capelli tinti torneranno forti e splendenti come quelli naturali e sia la chioma che il cuoio capelluto saranno nutriti profondamente.
Un’altra maschera per capelli tinti efficace è quella all’avocado. Ve ne serve uno ben maturo da sbucciare e ridurre in poltiglia da stendere su tutti i capelli. La testa va avvolta con pellicola per alimenti lasciando in posa la maschera per quindici minuti prima di procedere al normale lavaggio.
Anche l’aloe vera si rivela molto efficace, mescolando la polpa della pianta con olio d’oliva oppure miele. In questo caso la maschera va lasciata in posa per venti minuti. Il gel d’aloe vera si può aggiungere anche a maschere, shampoo o impacchi che si usano abitualmente, per arricchirli.
E per mantenere più a lungo il colore? Nel caso di chiome scure applicate una tazza di aceto in ¾ di tazza d’acqua sui capelli appena lavati lasciando agire dieci minuti, dunque risciacquate. Se avete capelli chiari, o schiariti, utilizzate il succo di un pomodoro maturo da applicare sulla testa asciutta massaggiando per cinque minuti e risciacquando poi con acqua tiepida. I capelli rossi si preservano con quattro cucchiai di olio di vinaccioli con qualche goccia di olio di rosmarino da lasciare agire sui capelli per quindici minuti prima di lavarli.

Maschera per capelli crespi, secchi e sfibrati fai da te

Ognuno ama la propria chioma e l’unico modo per avere dei capelli forti e lucenti è curarli in modo costante e con i giusti trattamenti e strumenti. Inoltre è importante condurre uno stile di vita sano, quindi è consigliato evitare di fumare e seguire un’alimentazione varia e corretta. Con i giusti alimenti, infatti, possiamo nutrire e proteggere i nostri capelli. Sarà necessario ingerire prodotti ricchi di proteine, vitamine e sali minerali.
Per curare i capelli potremo tranquillamente creare dei rimedi naturali e fai da te. Spesso affidarsi a prodotti commerciali costosi non soddisfa le aspettative del cliente, che si ritrova ad aver speso una cifra notevole e in fin dei conti non riesce a trarre giovamento da ciò che ha   acquistato.
Preparare dei impacchi naturali fatti in casa per capelli, invece, offre due vantaggi: da un lato permette di usufruire di trattamenti di grande qualità ed efficacia con ingredienti a basso costo e dall’altro permette di inserire all’interno del proprio rimedio solo ciò che è veramente necessario per la risoluzione del proprio problema.
La maschera per capelli naturale e fai da te allo yogurt bianco, al Maschera per capelli crespi secchi e sfibrati fai da te - Impacchi per capelli crespi fai da temiele e all’olio di semi di lino è particolarmente consigliata a tutti quelli che hanno dei capelli stressati, che si presentano sfibrati e crespi. Con questo trattamento naturale sarà possibile nutrirli e ristrutturarli.
Per preparare la maschera domestica e naturale basterà mescolare in un recipiente un cucchiaio di yogurt bianco, utile poiché nutre i capelli, un cucchiaio di miele, che conferisce brillantezza e luminosità, e poche gocce di olio di semi di lino. Quest’olio è l’ideale per rinforzare e nutrire la chioma.
L’applicazione del trattamento deve durare circa un quarto d’ora, al termine del quale è possibile risciacquare i capelli con dell’acqua tiepida. Consigliamo di utilizzare il balsamo al termine della maschera naturale descritta.
 

Fiordaliso – proprietà benefiche e terapeutiche


fiordaliso - proprieta benefiche e terapeutiche
Le capacità medicamentose del fiordaliso (centaurea cyanus), pianta erbacea che cresce spontanea nei campi di grano, terreni incolti, argini delle strade, sono conosciute già nel medioevo quando l’acqua di fiordaliso era usata come cosmetico per far brillare gli occhi e per illuminare lo sguardo.
Fiorisce tra luglio e settembre con capolini costituiti da fiori di colore blu e raramente rosa e bianco. Fa parte del genere Centaurea il cui nome deriva dal centauro Chirone, che secondo i racconti avrebbe curato le sue ferite con questa pianta. In Italia crescono molte varietà tutte provviste delle stesse proprietà terapeutiche: diuretiche, astringenti, oftalmiche, espettoranti.
La pianta è raccolta dal mese di maggio e inizialmente vengono colti i fiori (solo quelli blu), i quali poi sono essiccati. Poi sono raccolte anche le foglie. I principi attivi dai quali dipendono le proprietà medicamentose sono flavinoidi, pectine e antociani.
La pianta viene impiegata in oculistica sotto forma di acqua distillata ottenibile con procedimenti industriali per preparare colliri astringenti e antinfiammatori. In campo domestico si usa preparare l’infuso per trattamenti esterni come decongestionante delle palpebre. Anche per bocca e gola ha funzione analoga. Per un uso interno impiegato nel trattamento terapeutico come astringente intestinale e diuretico.
L’infuso si prepara con 20 grammi in un litro d’acqua. Basterà berne due tazzine al giorno. Per preparare il decotto porre un po’ di fiori essiccati in mezzo litro d’acqua e bollire per alcuni minuti lasciando poi macerare fino al raffreddamento. Filtrare e bere 2 bicchieri al giorno dopo i pasti.
Un altro suo impiego viene svolto sugli inestetismi della pelle, in modo da far fronte a rughe, eczemi ed acne e per evitare la formazione di ombre e macchie intorno agli occhi, visto che le sostanze attive del centaurea cyanus levigano la pelle della zona dove viene applicato, disintossicano l’epidermide e liberando i pori ostruiti dalle sostanze nocive presenti nell’aria. Le maschere facciali con il fiordaliso sono parecchio comuni tra le donne che desiderano rendere la pelle del proprio viso più liscia e setosa: non dovete fare altro che mescolare un preparato con un cucchiaio di fiordaliso secco, un cucchiaio di panna acida, due di latte e uno di miele in combinazione con un tuorlo d’uovo ed una fialetta di vitamina A. Lasciate agire per almeno 30 minuti il composto in modo che possa agire sull’epidermide in maniera efficace.
Con il fiordaliso è possibile preparare il vino mettendo a macerare 50 grammi di fiori secchi in un litro di vino per 3 mesi circa, agitando di tanto in tanto.
In ambiente domestico si può usare mettendo un po’ di fiori secchi nella vasca da bagno ed utile per pelli arrossate e delicate. Il fiordaliso entra anche nella composizione industriale di amari.

Litio e verga d’oro per combattere la candida

L’infezione provocata dal fungo che attacca l’intestino e vagina si risolve potenziando la risposta immunitaria e mettendo al bando i cibi irritanti. La candida (o candidosi) è un disturbo associato a un indebolimento del sistema immunitario: la Candida albicans è infatti un fungo di colore biancastro che cresce – oltre che nel cavo orale – anche sulle mucose dell’intestino e della vagina. Poiché gli orifizi dei due organi sono contigui, è facile il contagio da un canale all’altro; inoltre, quando l’intestino è in disordine, come accade ad esempio dopo una cura antibiotica, oppure se si soffre di colite, stipsi o disbiosi o quando si attraversando un periodo di stress molto intenso che mette a dura prova le difese, è facile che il fungo diventi particolarmente invasivo e tenda a colonizzare anche il distretto genitourinario.
I sintomi caratteristici della candida sono forte prurito vulvare, arrossamento e bruciore durante la minzione, spesso associati a secrezioni biancastre, dolore addominale e a stanchezza, mal di schiena nella regione corrispondente ai reni.
In presenza di 2 o più di questi disturbi, bisogna intervenire con una terapia d’urto. Per attenuare la sintomatologia della candidosi, esistono degli oligoelementi specifici. Se la candida provoca bruciore nella minzione, prurito, e si manifesta in un periodo di stress, è utile al Litio: una fiala al giorno la mattina a digiuno, tenendola sotto la lingua pochi secondi, fino a miglioramento dei sintomi. Se la candida provoca anche spossatezza, nervosismo e malessere generale, al Litio si può abbinare il mix Zinco-Rame, una fiala a giorni alterni per 8-10 giorni.

Mirtilli neri e psillio contro disturbi intestinali



L’eccessiva motilità addominale, con alternanza di stipsi e dissenteria, guarisce con erbe e frutti decongestionanti. La sindrome del colon irritabile è una patologia fortemente collegata allo stress proprio in quanto il colon è dotato di un proprio sistema nervoso che provvede alla produzione di serotonina, neurotrasmettitore implicato nella regolazione del tono dell’umore ma deputato anche al funzionamento della muscolatura del colon.
Esiste una stretta connessione tra il sistema nervoso centrale e il “secondo cervello” gastroenterico, per cui stimoli esterni com e tensioni, paure, rabbia ecc. possono interferire con la produzione di serotonina e determinare un transito intestinale accelerato (diarrea) o rallentato (stipsi).
Pasti eccessivamente abbondanti, intolleranza al glutine e derivati, ma anche fumo , caffeina o cola possono innescare o aggravare il disturbo. Spesso le donne presentano peggioramenti durante il ciclo mestruale, a conferma di una interferenza delle variazioni ormonali con il comportamento della muscolatura intestinale.
Macedonie e decotti di mirtilli neri contro fermentazioni e dissenteria. Il mirtillo, i cui tannini, presenti in maggiore concentrazione nei frutti essiccati, possiedono virtù antidiarroiche, può essere consumato sia in macedonia, come frutto fresco, o in composta, ma senza l’aggiunta di zucchero. Se il colon è molto irritato, scegli il decotto.
Lo psillio migliora il transito e regolarizza l’evacuazione. Lo psillio contiene mucillagini dalle proprietà emollienti e regolatrici del transito intestinale. Forma uno strato lubrificante che facilita il transito e, in caso di diarrea, assorbe acqua e fluidi dal contenuto intestinale, forma la massa fecale e aumenta il tempo di transito nell’intestino.
I semi di psillio vengono generalmente indicati per le stipsi croniche e non hanno effetti collaterali noti.

Il reflusso gastroesofageo scompare grazie ad alghe e radici

Per “reflusso gastroesofageo” si intende la risalita del contenuto acido nell’esofago, un canale lungo 25-30 cm, che collega la bocca con lo stomaco. Il passaggio del bolo alimentare nello stomaco è regolato da una valvola, il cardias, che si apre per consentire il transito del cibo o, in caso di disturbi, l’eruttazione e il vomito. Una volta che il cibo è passato il cardias si chiude e impedisce che l’acidità risalga giungendo a contatto con mucose come quella esofagea, che non sono fatte per stare a contatto con l’acidità delle secrezioni digestive.
Quando il cardias non si chiude bene, consente il passaggio verso l’alto del contenuto gastrico che, a contatto con la mucosa esofagea, scatena il disturbo. Il rallentamento nello svuotamento gastrico, con ristagno del cibo a livello dello stomaco, può determinare il reflusso; vi possono poi essere problemi di motilità dell’esofago, per cui il bolo scende troppo lentamente nello stomaco. A volte, poi, si può verificare un’irregolare attività del cardias.
Anche il fumo, che altera la composizione salivare, modifica la funzionalità dello sfintere gastroesofageo; un’ernia iatale poi, soprattutto se di grosse dimensioni, favorisce l’incontinenza della valvola.
L’infuso di liquirizia protegge l’esofago dal surplus di acidità. La liquirizia è in grado di aumentare la produzione di alcune molecole benefiche, la prostaglandine, che riducono la secrezione acida a livello dello stomaco e incrementano la secrezione pancreatica di acqua e bicarbonato, che possiede un’azione tampone sull’acidità gastrica.
Le alghe impediscono la risalita dei cibi indigeriti dallo stomaco. Dalle alghe si ricavano gli alginati, sali che derivano dalla parete cellulare delle alghe brune Laminaria e Ascophillum diffuse in Europa e negli Stati Uniti. Se ne estrae l’acido alginico, polimero dell’acido D-mannuroico, che può essere convertito nel suo sale (alginato) di sodio. L’alginato di sodio reagisce con l’acido gastrico formando un gel viscoso che agisce come barriera nei confronti dell’acido gastrico e del reflusso del cibo.

 

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